Questo libro mi ha sorpreso, dalla trama mi ero resa conto fin da subito che non mi sarei ritrovata di fronte una storia felice ma non ero certamente pronta ad affrontare il turbinio di emozioni che mi hanno travolta come un treno in corsa. Mi sarei aspettata qualche lacrima ma non certo di dovermi fermare più volte perché sopraffatta e incapace di continuare. Sarà probabilmente il tema delicato e il modo in cui è stato affrontato dall’autore, con sapienza ed estrema delicatezza, fatto sta che sono ancora tutta scombussolata.
Ci troviamo di fronte una storia fortissima come un pugno nello stomaco ma non per questo priva di dolcezza e momenti che fanno sorridere. Federico è un uomo distrutto dal dolore: Patrizio, il suo più grande amore lo ha lasciato e il tormento che prova per la sua perdita è immenso. Federico è il suo dolore sono palpabili e pagina dopo pagina è impossibile rimanere indifferenti a quel tormento, nato dalla conoscenza della storia d’amore tra i due e delle mille difficoltà che la coppia ha dovuto affrontare per poter stare insieme.
Veniamo guidati nella sua solitudine e sofferenza e soprattutto nei suoi piccoli passi per ritornare a vivere. Federico non è solo e può contare sull’aiuto di amici preziosi che lo amano e desiderano aiutarlo e soprattutto può contare sull’aiuto dello stesso Patrizio, il quale anche se fisicamente distante è sempre presente e desideroso di trasmettergli la sua forza e amore. L’autore ha infatti deciso di farci conoscere l’uomo non solo attraverso gli struggenti ricordi del suo amato ma anche attraverso un POV senza dubbio originale e intrigante.
Il punto di vista di Patrizio è sconvolgente nella sua infinita delicatezza, ci ritroviamo di fronte un uomo “vivo” che condivide i suoi ricordi e le sue preoccupazione nel vedere la persona che ama annientarsi sempre di più. Questo silenzioso dialogo rivolto non solo al compagno ma anche e soprattutto a noi lettori è struggente perché ci racconta di un uomo straordinario che ha lottato contro i pregiudizi della famiglia omofoba e intollerante, contro la società che lo ha sempre visto come “l’uomo più vecchio fidanzato con un ragazzino”.
Questa vuole essere una storia di rinascita e cambiamento, il percorso di un uomo che non viene vinto dal dolore ma che piano piano ritrova il suo posto nel mondo. Federico ha la fortuna di avere al suo fianco Mariano, l’amico un po’ matto disposto a presentarsi a casa tua per portarti fuori di peso e a fare battute idiote per strapparti un sorriso, e poi c’è Filippo, un giovane dolcissimo e maturo e che permetterà al nostro protagonista di imparare a rialzarsi un passo alla volta.
Non ci troviamo di fronte un romanzo in cui tutto avviene in pochi minuti bensì di fronte a un percorso graduale, non troviamo momenti erotici, non ci troviamo di fronte dichiarazioni plateali, il rapporto tra Filippo e Federico si forma pagina dopo pagina e comincia come una semplicissima amicizia che aiuta l’architetto a fare cose che non pensava avrebbe mai più fatto, a riscoprire la gioia che sta dietro un caffè o un bagno al mare con gli amici, gioie semplici eppure lontane agli occhi di un uomo distrutto.
L’autore con uno stile semplice ma efficace è riuscito a descrivere le emozioni e a caratterizzare perfettamente i suoi protagonisti, è riuscito a raccontare una storia verosimile e forse proprio per questo ancora più speciale. Un racconto che con la giusta lunghezza riesce a infondere speranza nei suoi lettori, la speranza di poter affrontare anche la perdita più dolorosa riaprendo il proprio cuore. Ne sono rimasta rapita e non posso che consigliarlo caldamente.
Purtroppo si parla di un argomento spinoso e delicato, affrontare la morte soprattutto di una persona cara non è mai facile, descrivere le emozioni che si provano e non si provano non è mai scontato, molti autori tendono a calcare troppo la mano rischiando di far apparire la narrazione simile a una soap opera, ci vuole talento per riuscire a trasmettere le giuste emozioni e l’autore è senza dubbio riuscito nel suo intento. Mi sono immedesimata molto in Federico, il momento in cui confessa a Danilo di sentirsi male e quasi simile a un mostro per non riuscire a piangere come dovrebbero fare tutti quanti nella sua situazione.
Nonostante la gioia, il dolore che ho provato leggendo è comunque stato un viaggio intenso, segno che l’opera è riuscita perfettamente nel suo intento e proprio per questa sua caratteristica mi sento di consigliarla solo a chi si sente abbastanza forte da affrontarla. Se siete lettori più sensibili o alla ricerca di una storia d’amore con solo gioia e cuoricini ahimè non è questo il caso. Per quanto mi riguarda questo libro è un piccolo capolavoro che mi ha intrattenuto, spinto a riflettere e a emozionarmi nel profondo e spero che possa avere il giusto riconoscimento.