"«È orribile. Non voglio doverlo fare di nuovo,» mormorò. «Una volta mi è bastata.»
Mery ripeté: «Non sei costretto. Zimmermann non è neppure un tuo amico. Se non te la senti, non lo fare. Lascia che si arrangi.»
Gabe riusciva quasi a immaginarsi la scena: al centro della stanza Zeke, con lo sguardo puntato a terra e le mani tremanti. Davanti a lui sua madre, il volto paralizzato in una smorfia che era in pari misura disgusto e odio.
« Devi venire anche tu, Mery. Devi aiutarmi.»
«Cosa? Vuoi davvero aiutarlo?»
«Sì.»
«Perché?»
«Forse c’è una possibilità. Un modo per far sì che la cosa funzioni. Zeke e sua madre, intendo. Forse, se lo aiuto, lui non finirà…»
«Come te?» concluse Mery con la tristezza negli occhi. «Non vuoi che affronti quello che affronti tu ogni giorno.»
Lui annuì. «Tu devi esserci, Mery.»
«Io odio Zimmermann.»
«Lo so. Ma ami me. Non è solo Zeke ad avere bisogno di aiuto.»"
Mery ripeté: «Non sei costretto. Zimmermann non è neppure un tuo amico. Se non te la senti, non lo fare. Lascia che si arrangi.»
Gabe riusciva quasi a immaginarsi la scena: al centro della stanza Zeke, con lo sguardo puntato a terra e le mani tremanti. Davanti a lui sua madre, il volto paralizzato in una smorfia che era in pari misura disgusto e odio.
« Devi venire anche tu, Mery. Devi aiutarmi.»
«Cosa? Vuoi davvero aiutarlo?»
«Sì.»
«Perché?»
«Forse c’è una possibilità. Un modo per far sì che la cosa funzioni. Zeke e sua madre, intendo. Forse, se lo aiuto, lui non finirà…»
«Come te?» concluse Mery con la tristezza negli occhi. «Non vuoi che affronti quello che affronti tu ogni giorno.»
Lui annuì. «Tu devi esserci, Mery.»
«Io odio Zimmermann.»
«Lo so. Ma ami me. Non è solo Zeke ad avere bisogno di aiuto.»"