Recensione - In Real Life di Cory Doctorow e Jen Wang

— feeling smile
In Real Life - Cory Doctorow, Jen Wang

 

Anda è una ragazzina come tante, con qualche chilo in più, genitori amorevoli e compagni di classe simpatici. Un giorno nella sua scuola si presenta una ragazza gamer venuta a presentare un gioco online "Coarsegold " e a reclutare ragazze per il suo team femminile. Anda rimane colpita dalla presentazione e decide di iscriversi creando una controparte virtuale, verrà presto reclutata per sconfiggere i gold farming, giocatori che rivendono oggetti ed esperienza ad altri in cambio di denaro, durante una di queste missioni a pagamento la giovane conosce Raymond, suo coetaneo cinese, il loro incontro segnerà molto la ragazza spingendola a comprendere il mondo in cui sta giocando, molto più reale e vivo di quanto mai si sarebbe aspettata.

 

Ammetto di non aver letto la trama e di essere stata coinvolta nella lettura dalla mia amica Daniela, senza di lei non avrei probabilmente conosciuto questa storia nè recuperato questa Grapich Novel in inglese (potete trovarla anche tradotta in italiano su Amazon ma io l'ho letta in lingua) mi aspettavo quindi una storia completamente diversa, vedendo questa ragazzina un po' sovrappeso con questa sua aura di "sfigata" inside contrapposta allo snello e scattante avatar rappresentato anche nella copertina, mi sarei aspettata piuttosto la classica storia della ragazzina che non riesce a schiodarsi dai videogiochi, la ragazza che si sente appagata solo online perchè nel mondo virtuale riesce a sentirsi, utile, bella, se stessa. Mi ha sorpreso molto scoprire che mi stavo sbagliando, non si parla infatti di una ragazzina che finisce intrappolata nella rete dove ritrova se stessa ma una storia molto più introspettiva e legato al Gold Farming e alle dinamiche che portano persone a praticarlo . Il Gold Farming è una pratica dei MMO online consiste nel raccogliere oro e altri oggetti preziosi “virtuali”, in giro per i videogiochi, per poi rivenderli ai giocatori meno esperti o a chi non ha voglia di andare alla ricerca di questo “oro virtuale” il tutto ricevendo un compenso, la protagonista si ritroverà a contatto con questo "mondo", dapprima cercherà di fermarlo e distruggerlo trovando sbagliato che giocatori "livellino" senza competere ma solo acquistando oggetti ed esperienza ma col passare del tempo incontrerà Raymond, un ragazzino cinese, scoprirà grazie a lui che non tutti lavorano per arricchirsi o per "rompere le regole", scoprirà che ci sono persone come Raymond costrette a lavorare per mantenere la propria famiglia.

Il libro non vuole per forza condannare il mondo del Gold Farming, non vuole essere un monito a chi pratica questo "lavoro" bensì vuole far riflettere sul mondo reale che esiste dentro quello virtuale, lo fa dandoci la testimonianza di Raymond, un ragazzo che come molti altri è costretto a fare un lavoro che non ama, a lavorare per ore e ore arrivando fino a 18 per guadagnare qualche soldo, senza poter così giocare come tutti gli altri giocatori coetanei e non, senza avere la possibilità di esplorare quel mondo così magico. Veniamo così a conoscenza del lato umano, che non tutti prendono il Gold Farming come un hobby bensì sono costretti dalle circostanze della vita molto più complessa di un gioco online.

Ho amato questa storia e la delicatezza con cui è narrata, i videogame non vengono per forza visti come il demonio da combattere, non c'è la ragazza prigioniera della rete che dimentica gli affetti e la famiglia, i videogame come nel caso di Anda posso aiutarci, farci crescere, conoscere persone nuove e nuovi amici ed è spesso da un'amicizia virtuale che si può cambiare un po' la propria vita, essere meno soli e conoscere se stessi.

Ho adorato i protagonisti della storia, rappresentati realisticamente e resi umani, soprattutto ho apprezzato Lucy. Lucy è la prima amica che Anda incontra nel gioco, è lei a reclutare la giovane per le missioni contro i Gold Farming, la ragazza può essere la rappresentazione di noi giocatori, una donna che gioca e ama giocare tanto da voler in qualche modo punire chi non rispetta le regole, chi come lei non passa il suo tempo a giocare come tutti, faticando e divertendosi ma preferisce utilizzare mezzucci per barare e avere tutto e subito, Lucy non è però solo una moralista, nonostante ami giocare e difende i giocatori onesti dai cheater è anche umana tanto da comprendere Anda, dopo il litigio online è proprio lei a contattare l'amica, ad aiutarla a ritrovare Raymond dimostrando che dietro un gioco non c'è solo un avatar ma anche un cuore, una persona che è disposta anche a passare sopra i propri principi, le proprie regole per poter aiutare un'amica a fare la cosa giusta. Ho adorato Lucy, è il personaggio con cui mi sono sentita più legata nonchè a mio avviso il migliore della Novel. Tutti i personaggi sono ugualmente belli e anche quelli che non ci vengono presentati, che conosciamo solo tramite gli avatar e aiutano Anda son ugualmente belli e caratterizzati.

Questa cura per la storia, il messaggio e i personaggi si uniscono a uno stile grafico molto bello, i disegni sono semplici ma non per questo banali, sono armoniosi ed è una piccola gioia per gli occhi vederlo su uno schermo, sicuramente non così ad effetto come la versione cartacea.

Lo consiglio quindi? Assolutamente si. La scelta di mostrare i MMO non solo come videogiochi che friggono il cervello ma giochi con un anima e dei cuori mi ha fatto impazzire! In Real Life è una storia che deve essere letta da tutti, sia dai videogiocatori sia dalle persone che magari se ne intendono poco di videogame e potranno così capire il perchè noi videogiocatori siamo così "pazzi" e amanti di quel mondo virtuale. Un libro davvero bello e ben fatto che si merita senza problemi 4 stelline... forse ne meriterebbe 5 ma... mi è dispiaciuto che la novel sia finita così in fretta, avrei voluto ci fossero più pagine per approfondire meglio la storia, magari un piccolo extra su Raymond, dal suo punto di vista o un maggiore spazio al rapporto tra Raymond e Anda. Nonostante la storia sia bellissima già com'è ad un certo punto si mette a correre un po' troppo e ci sono rimasta un po' male... sono sicura che anche solo con una cinquantina di pagine in più si sarebbe sentito un altro spirito e avrebbe reso molto meglio... nonostante tutto rimane una bellissima grapich novel, consigliata da leggere sia in italiano che in inglese essendo come livello molto semplice e leggibile senza dover utilizzare per forza il dizionario perfetto anche per chi come me se ne intende poco di inglese.

Detto questo vi saluto e alla prossima recensione